Diventati nel corso del tempo, simbolo di forza e libertà per il genere femminile, oggi sono tantissimi i modelli di pantaloni da donna tra cui si può scegliere per creare look dai più raffinati, come con i pantaloni di Valentino, ai più casual grazie ai modelli proposti da Pinko, fino a look streetwear seguendo le ultime tendenze con i pantaloni di Off-White. L’ampia selezione presente su SHOPenauer è da perdere la testa!
Negli ultimi anni, la moda ha contribuito a stimolare una visione meno marcata tra genere maschile e femminile, sia per quanto riguarda i capi d’abbigliamento che i colori da indossare. È così che ha preso vita la cosiddetta moda “genderless”, che vuole rendere ogni persona libera di esprimere la propria personalità e seguire il proprio istinto. Coco Chanel, colei che contribuì in maniera decisiva a liberare il corpo femminile dalle costrizioni del tempo, è tra le prime stiliste a proporre i pantaloni in versione femminile, adattandoli alle ragazze impegnate nelle attività più dinamiche.
Un discorso che oggi potrebbe risultare superfluo, soprattutto nella società occidentale, ormai abituata a vedere donne di tutte le età, vestire in modo naturale un indumento come i pantaloni. Negli anni ’70, ad esempio, era considerato ancora un comportamento immorale per una donna indossarne un paio. La liberazione da questo grande impedimento ha rappresentato il raggiungimento di un vero e proprio traguardo per il genere femminile, una conquista che ha segnato la storia della moda e non solo.
Ma come sono nati i pantaloni? È incredibile pensarlo, ma quando i popoli antichi inventarono i gambali, ossia gli antenati dei moderni pantaloni, questi erano utilizzati anche dalle donne bisognose di un capo che fosse il giusto compromesso tra comodità e resistenza. Solo con il passare del tempo, dai Romani fino ai primi dell’Ottocento, i calzoni si trasformarono in un indumento sempre più inaccessibile per le signore, rimaste legate alle tradizionali gonne nei secoli a venire.
Nel corso della storia, non sono però esenti eccezioni, ovvero eventi in cui donne dalla spiccata personalità come Giovanna D’Arco e più tardi Elizabeth Smith Miller, contrastarono gli stereotipi della loro epoca indossando abiti maschili.
Se il XIX secolo è il periodo in cui il codice vittoriano detta le regole della moda femminile e le donne sfidano le convenzioni indossando i pantaloni come manifesto d’indipendenza, sono gli anni ’40 del secolo successivo a rappresentare, una vera e propria rivoluzione del loro modo di vestire. L’idea della donna che lavora al posto dell’uomo, impegnato a combattere la Seconda Guerra Mondiale, porta l’iniziale accettazione dei pantaloni sul corpo femminile. Negli anni ’70 invece, il successo dei jeans e del movimento hippie, trasforma definitivamente i pantaloni in un capo d’abbigliamento per entrambi i sessi.
La costante rivendicazione di pari diritti da parte delle donne, è dovuta soprattutto alla fiducia che loro stesse hanno sempre riposto nei propri valori ed energie che hanno permesso uno stimolo maggiore, verso un atteggiamento positivo che, negli anni a seguire contagia anche il mondo del cinema hollywoodiano. È così che, la passione delle donne per i pantaloni si trasforma in un nuovo modo di declinare la propria sensualità. Attrici del calibro di Katharine Hepburn, Greta Garbo e Marlene Dietrich, hanno fatto dei pantaloni il loro capo prediletto, portando alla ribalta il sex appeal di un indumento considerato comunemente maschile.
Quindi, usati inizialmente come atto di denuncia e provocazione, oggi i pantaloni sono una categoria d’abbigliamento essenziale per la donna tanto quanto per l’uomo.
Nel 1913 è Paul Poiret, stilista francese e figura di massimo rilievo nella storia della moda, a disegnare i primi pantaloni femminili. Il prototipo, piuttosto diverso dalle forme convenzionali odierne, aveva il taglio della gamba molto ampio e si ispirava ai pantaloni all’odalisca indossati dalle donne dell’estremo Oriente.
Oggi invece, i classici pantaloni da donna di Max Mara, Alberta Ferretti e Salvatore Ferragamo sono caratterizzati da linee sartoriali morbide, pinces frontali e dettagli che li rendono femminili al punto giusto. Questi, sono perfetti da abbinare ad una giacca e una camicia per un look sofisticato da vera donna in carriera, mentre con un top basico rendono super casual il proprio outfit. Considerati spesso troppo formali, i modelli tinta unita o con motivo gessato, possono essere sdrammatizzati dalle fantasie più svariate, optando per i pantaloni stampati di Versace , Alexandre Vauthier ed Etro, con cui non si passerà di certo inosservate.
Per un stile più easy, i pantaloni chino da donna di Pinko e Ralph Lauren, con il loro taglio maschile e tessuti leggeri come lino o cotone, sono ideali da accompagnare ad una polo e un paio di sneakers alte, per essere raffinate senza troppo impegno.
Tra le tipologie più conosciute, immancabili sono i pantaloni a sigaretta di Dondup, che si distinguono per la loro particolare aderenza al corpo femminile e per l’orlo che sfiora la caviglia. Una perfetta via di mezzo tra i modelli più svasati e quelli più stretti, questi pantaloni da donna riescono a dare il massimo seppur affiancanti anche solo a un semplice capo di maglieria. Nella loro versione più estrema, i pantaloni skinny, sono spesso realizzati in tessuto elasticizzato, per modellare perfettamente le linee femminili. Adatti alle donne che amano mettere in mostra le proprie forme, questo modello è molto amato per la sua versatilità: da un décolleté ad una ballerina, da un top aderente a un maxi maglione, sono un passe-part-out ideale in ogni occasione.
Per uno stile completamente opposto, i pantaloni a zampa d’elefante rientrano tra i modelli più iconici di questa categoria d’abbigliamento. Nati nell’ambiente hippie degli anni ’60 e indossati sia da donne che da uomini, questi erano abbinati a camicie fantasia e top con frange. Molto amati soprattutto negli anni ’70, i pantaloni a zampa sono caratterizzati da una gamba svasata a partire dal ginocchio, che va a coprire completamente le calzature rispetto ai jeans bootcut. Recentemente sono tornati in voga grazie a una moltitudine di brand, tra cui The Andamane, che li ha riproposti nelle sue ultime collezioni. Oggi, questo modello è presentato anche in una versione più corta: i cosiddetti pantaloni flare di Gucci sono adatti a coloro che vogliono rievocare lo stile dei decenni passati seguendo però le tendenze degli ultimi anni, con linee oversize meno accentuate, in abbinamento a body o t-shirt semplici, per non rischiare l’effetto John Travolta in “Febbre del sabato sera”.
I pantaloni ampi da donna di Bottega Veneta e Isabel Marant, sono invece il capo su cui puntare se non si vuole sottolineare la propria silhouette, grazie al taglio dritto e largo fino ai piedi. Perfetti da indossare con una sneakers per un look urban-chic o con una slingback per essere più elegante, i pantaloni palazzo di Saint Laurent sono un must per la donna che predilige la raffinatezza.
Tra i modelli divenuti popolari negli anni ‘60 ci sono anche i pantaloni cargo, oggi molto apprezzati dalle ragazze per la praticità delle multi tasche che li caratterizzano e ne permettono l’utilizzo a mo’ di borsa. Con i tasconi disposti su tutta la lunghezza, questi pantaloni stile militare sono stati riproposti nel corso degli anni da tantissimi stilisti in tessuti e fantasie differenti. Grazie alla loro versatilità, i multi cargo da donna di Comme Des Garçons sono perfetti per ricreare look street style sia con una scarpa sportiva che con un paio di mules. Presentano una vestibilità ampia anche i pantaloni di Rotate Birger Christensen e i modelli carrot-fit di Issey Miyake, che prendono il nome dall’ampiezza che li caratterizza su fianchi e cosce.
Un’alternativa comoda sono, senza dubbio, i pantaloni di Sportmax in tessuto stretch o i modelli con la coulisse di Undercover, trattenuti in vita con un cordoncino inserito in una fascia, che consente di ottenere la vestibilità desiderata. Lanciati negli anni ‘60 come capo unisex, i joggers da donna nelle loro versioni più comode, sono stati nobilitati da capo d’abbigliamento per stare in casa a indumento anche sensuale, grazie a tessuti come il raso con cui spesso vengono realizzati.
La ricerca del massimo comfort, ha fatto dei pantaloni sportivi un must non solo per l’uomo ma anche per la donna. Con i joggers di Helmut Lang, MCQ Alexander Mcqueen e Burberry, i classici pantaloni della tuta, si sono trasformati da banale abbigliamento per la palestra a protagonista di look cozy e iper femminili. Per un tocco da vera influencer, si possono accostare a una sneakers di tendenza, un blazer o un maxi cappotto.
Derivanti dall’universo sportivo, i leggins, hanno cambiato nome nel corso degli anni senza passare mai di moda. Dai primissimi pantajazz svasati utilizzati nelle lezioni di danza e yoga, ai classici fuseaux, divenuti popolari con l’aerobica negli anni ’80 e oggi riproposti da brand come Adidas e Nike, passando per i pantaloni a staffa di Prada e Jacquemus, aderentissimi e con fascette elastiche che avvolgono la pianta del piede arrivando alle varianti più moderne come i treggins o jeggins.
Oggi, i pantaloni elasticizzati sono entrati involontariamente nel firmamento della moda anche per essere stati indossati da star del calibro di Madonna e Jennifer Lopez.
I leggins di Versace Jeans Couture e Dsquared2, possono far parte del guardaroba di ogni ragazza, che quotidianamente può scegliere di indossare un capo basico ma glamour, senza rinunciare alla comodità.
Adatti a soddisfare qualsiasi stile, dal più elegante al più sportivo, la forza di questo tipo di pantalone da donna risiede nei tessuti che lo caratterizzano, solitamente la lycra o le fibre tecniche. Proprio con quest’ultima tipologia di materiale sono realizzati anche i pantaloni alla cavallerizza, che si discostano dal mondo dei leggins per lo spessore del loro tessuto, necessario in principio per l’attività a cui erano destinati. Sfoggiati da donne come l’abile campionessa Athina Onassis a partire dal Novecento, in tempi più recenti è stata invece la Principessa Diana ad essere spesso fotografa con questo modello di pantaloni aderenti fino alla caviglia, perfetti da indossare ancora oggi con uno stivale alto.
Immergendosi nella stagione estiva invece, non si può far a meno di nominare i pantaloni alla caprese, che prendono il nome dall’Isola in cui si diffusero negli anni ‘50 con testimonial d’eccezione come Brigitte Bardot. Per via del loro taglio a metà polpaccio, modelli come i pantaloni di Miu Miu, tendono ad accorciare la figura e sono consigliati soprattutto alle fisicità più minute. La calzatura più adatta in questo caso è sicuramente un sandalo o una zeppa per un perfetto clima vacanziero. Nella famiglia dei pantaloni con lunghezza media, rientrano anche i pinocchietti, realizzati sempre in cotone leggero, ma si distinguono dai precedenti per essere più corti e spesso più larghi.
Insomma, da indumento prettamente maschile a capo irrinunciabile del guardaroba femminile, i pantaloni ne hanno fatta di strada! Un percorso che, se si pensa al detto “portare i pantaloni”, identifica un senso di forza e libertà, che oggi finalmente sta raggiungendo anche la donna.
Senza dimenticare che molto spesso sono i dettagli a fare la differenza, optare per gli audaci pantaloni di Ermanno Scervino in pelle, o vestirne un paio impreziosito da una cintura, permetterà di creare qualsiasi look, dal più classici a super di tendenza! Che si tratti degli iconici hip-huggers, spopolati negli anni ’90, o dei pantaloni a vita alta di The Attico e Elisabetta Franchi, la selezione di pantaloni da donna proposta da SHOPenauer offre i migliori brand internazionali!