“Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri”. È così che, Coco Chanel ha riassunto una grande verità. E chi può darle torto? L’importanza del giusto cappotto da donna è assolutamente da non sottovalutare, non solo per proteggersi, ma anche per evitare di uscire di casa sembrando un burrito! Dai tagli sartoriali dei cappotti di Bottega Veneta e Prada, a quelli dalla forte personalità firmati Loewe, passando per linee e volumi che strizzano l’occhio a luoghi e tempi lontani come i cappotti di Jacquemus, il mantra è: tenersi al calduccio si, ibernare lo stile, no!
Eccoci qua. Investire nel cappotto perfetto per l’inverno è una questione di vitale importanza che non dev’essere assolutamente presa sotto gamba. Si tratta, infatti, di un capo che verrà indossato ogni giorno per diversi mesi, una sorta di seconda pelle almeno per un’intera stagione. Proprio per questo, una piccola guida sul mondo dei cappotti da donna può diventare il miglior alleato di ognuna, affinché sia più semplice destreggiarsi tra i modelli e le ultime tendenze, trovando la giusta chiave per esprimere se stesse attraverso questo indumento!
La nostra ricca selezione infatti, è in grado di rispondere ad ogni emergenza di stile, spaziando da un’estetica minimalista tipica dei cappotti di Jil Sander, all’assunzione di proporzioni e tagli che vogliono sovvertire i canoni più classici, come accade invece nelle proposte di Rick Owens. Ecco che quindi, è dunque arrivato il momento di lasciarsi sorprendere da questo meraviglioso universo!
I cappotti da donna risalgono alla fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII, momento in cui, questa tipologia di soprabito passa dall’essere capo del guardaroba maschile al diventare parte integrante di quello femminile come indumento iconico e di grande charm. Inizialmente, il cappotto era pensato per le uscite a cavallo e per una questione di protezione, questo era lungo fino al ginocchio. In seguito è andato via via ad accorciarsi, tanto da rendere più agili le cavalcate.
Dotati di pragmatismo e versatilità stilistica, i cappotti da donna rappresentano la perfetta convergenza di stile, forma e funzione. Oggi, questo capo d’abbigliamento assume infatti, molte varianti diverse sia per abbracciare ogni forma fisica, che per incontrare i gusti di tutte. E se nero e grigio rappresentano le tinte classiche per un cappotto invernale, sono sempre di più le donne che scelgono di andare controcorrente e optare invece per colori frizzanti e audaci. Le tinte vivaci infatti, sono un vero toccasana per l’umore contro il grigiore dell’inverno. Ecco dunque che, a seconda dei trend di stagione, molte case di moda decidono di dare un twist alle loro collezioni proponendo ad esempio, tinte neon come quelle che incontriamo spesso nei cappotti di MSGM.
Inoltre, dato che questo capo rappresenta un vero e proprio must-have, perché dover scegliere tra lo stare al caldo e l’essere in? Se non sapete proprio che pesci pigliare, aprire l'armadio delle icone di stile è un buon metodo per trovare l'ispirazione, tra capi senza tempo ed altri che hanno cambiato la storia della moda. Lasciatevi dunque ispirare da tutte quelle attrici e icone di stile, che negli anni lo hanno consacrato come elemento di eleganza e seduzione, il risultato sarà assicurato!
Ad esempio, Catherine Deneuve, nota attrice francese, nonché musa di Yves Saint Laurent, è stata tra le prime adepte del caban, un cappotto doppiopetto dall’ampio bavero e dai grossi bottoni. L’idea di questo cappotto da donna di Saint Laurent era quella di elevare un indumento legato al mondo dei marinai, innalzandolo ad elegante e sfarzoso capo femminile. Questo soprabito da donna di lana pesante color navy, indossato originariamente dai soldati della marina sia europea che americana, oggi si è fatto strada fino ad arrivare sulle passerelle dell’alta moda, come possiamo notare sfogliando le ultime collezioni di cappotti di Jacquemus, che puntano sulla lana grezza e il taglio blazer, oppure quelle di Chloè che propongono invece il peacoat in versione monopetto.
È a partire dalla fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60 che, il cappotto da donna assume invece il ruolo di protagonista assoluto soprattutto in “Colazione da Tiffany”, dove un’elegante Audrey Hepburn veste un cappottino arancione disegnato da Hubert de Givenchy. Ma, ancora più belli sono i modelli che indossa nella vita di tutti i giorni. Perché gli scatti dei paparazzi riescono a catturare quell’eleganza innata, che la accomunava ad un’altra icona di stile di quel periodo, la first lady Jacqueline Kennedy. Tra tagli svasati al ginocchio, doppiopetto e monopetto, Jackie O’ sfoggia spesso anche silhouette dal taglio cocoon con maxi bottoni che oggi sono entrati a far parte di uno stile più streetwear come vediamo nei cappotti di MM6 Maison Margiela.
Un altro modello di soprabito da donna, che ha vissuto una felice escalation tramite il grande schermo, è il trench da donna. Le sue origini risalgono alla Prima Guerra Mondiale, una guerra di trincea, in inglese per l’appunto “trench”. Nonostante Mackintosh fu colui che realizzò il primo l’impermeabile, Thomas Burberry fu invece colui che disegnò il trench così come lo conosciamo oggi. Brevettò infatti il tessuto gabardine, un cotone pesante che non permetteva all'acqua di entrare, scivolando sopra le strette maglie tessute molto fini e dotò questo modello di un’ampia cintura, in cui era possibile infilare oggetti d’uso come granate o coperte. La sua evoluzione, da capo prettamente militare a pezzo iconico del guardaroba femminile, parte dagli anni ’40, quando il trench si trasforma in elemento cult del cinema noir grazie all’interpretazione di Joan Fontaine in “Rebecca, la prima moglie”.
Oggi, accanto alle versioni più classiche dei trench di Burberry, vengono affiancate delle proposte realizzate con tagli e sfumature sempre più innovativi, che si allontanano dal tipico immaginario comune.
Da qui, molti sono i brand più contemporanei che propongono nuove varianti di questo capo, come accade ad esempio nelle collezioni di Nanushka, in cui è possibile trovare quelle in vinile dall’effetto glossy, perfetti da sfoggiare anche in situazioni più eleganti.
Un altro cappotto, la cui storia è molto simile a quella del trench, è il montgomery da donna. Anche questo modello infatti, ha un importante pedigree. Prende il nome dal generale Bernard Law Montgomery ed era un indumento base delle uniformi della Marina Inglese durante la Prima Guerra Mondiale. Diventerà anch’esso un caposaldo nella storia dei soprabiti di casa Burberry. Nonostante numerosi stilisti ne propongano periodicamente diverse interpretazioni, come accade per i montgomery di Dsquared2, lo stile di un tempo e la robustezza rimangono invariati. Le sue caratteristiche sono: il taglio prettamente dritto e le inconfondibili chiusure contraddistinte da alamari. Da item guerrigliero, è poi divenuto un cappotto amato non solo da attrici come Gwyneth Paltrow o cantanti come Lily Allen, ma anche simbolo iconico dell’orsetto più dolce della televisione: Paddington.
Come tutti i capi d’abbigliamento, anche i cappotti da donna, negli anni, subiscono un’evoluzione non solo di tagli, ma anche di tessuti, soprattutto per quanto riguarda la loro lavorazione. È il caso del teddy coat di Max Mara, brand che ha avuto l’intuizione di creare un capospalla che evocasse la morbidezza tipica dei peluche della Trudy. Il segreto del loro successo risiede in una miscela perfettamente equilibrata di comfort e design, senza contare una buona dose di sofficità che fa tornare appunto alla mente dolci ricordi d'infanzia. Con le sue linee oversize, i volumi cocoon e la realizzazione affidata ai tessuti più morbidi, questo modello è riuscito a scalare tutte le classifiche dei must-have, tanto da essere sfoggiato da star come Hailey Baldwin Bieber, Julia Roberts e Heidi Klum.
Più rigorose e minimaliste sono invece le varianti intramontabili di questo capo: le sue declinazioni in mono o doppiopetto. I cappotti da donna di Tagliatore, nella loro variante monopetto, sono l’emblema di un gusto classico e raffinato, quasi essenziale, mentre quelli doppiopetto di Balmain sono l’ideale per chi ama lo stile militare.
Ma perché non lasciarsi conquistare anche da dettagli giocosi e inediti? Le creazioni di casa Chanel si illuminano di fili di lurex, mentre i cappotti di Valentino sono impreziositi da ricami floreali che non ti faranno passare inosservata! E per sentirti come una top model in passerella, puoi sempre optare per i cappotti di Miu Miu, realizzati con un orlo così lungo da sembrare un raffinatissimo strascico.
Invece, se si vuole optare per un soprabito da donna senza tempo la scelta migliore è quella di una mantella o un poncho, considerati i più versatili in assoluto, grazie alla loro leggerezza e il fatto che siano meno ingombranti. E perché rinunciare a questo tipo di comfort come leitmotiv del tuo guardaroba per la prossima stagione fredda? Qui tutto si trasforma e la silhouette scompare in un calore destrutturato. Ecco che i poncho di Alexander McQueen ci avvolgono in una borghesia punk, mentre le mantelle di Etro portano lo stile indie alla massima espressione della fusione con il glamour. Non è da meno la declinazione più pura ed elegante di questo capospalla: in beige con frange, come a detta di Fendi.
E per non sentirsi ordinarie nei mesi più freddi dell’anno altre valide alternative possono essere i cappotti da donna di Gucci, che sfoderano lunghezze particolari e quelle fantasie anni ’70 tanto care alla maison, oppure quelli di Philosophy di Lorenzo Serafini, che gioca invece non solo con i toni accesi, ma anche con tagli talmente femminili che rendono i cappotti dei veri e propri abiti.
Non solo praticità e funzionalità. I cappotti da donna dettano uno stile che verrà con alcuni denominatori comuni: ampiezza, struttura e numerosi dettagli quali ampi revers, bottoni a contrasto e impunture a vista. Allo stesso tempo però è possibile assistere ad un’evoluzione degli stessi tra tagli e volumi che si spingono sempre di più verso il loro massimo come nelle proposte dei cappotti di Comme des Garçons, le cui creazioni si ispirano al motto di Oscar Wilde: “O si è un’opera d’arte o la si indossa”.
Dunque, se siete curiose di scoprire come combattere con stile la stagione fredda restate sintonizzate qui!