Marcelo Burlon nasce in Argentina, in Patagonia, dal padre italiano e madre libanese. Nel 1990 arriva con la famiglia nelle Marche e i genitori iniziano a lavorare in fabbrica. Alla fine degli anni Novanta si trasferisce a Milano per frequentare i corsi del MAS (Music, Arts and Show), e inizia a fare selezione alla porta in un noto locale milanese frequentato spesso all’epoca da giovani stilisti, modelle e fotografi. Passa poi a occuparsi delle pubbliche relazioni del locale, creando una lista di contatti trasversali ai diversi ambienti della società milanese. E' così che inizia a lavorare con la moda: per un anno da Dolce&Gabbana e in seguito da Alessandro Dell’Acqua, dove si è occupato di gestire le star internazionali che vestivano il marchio. E poi come organizzatore di eventi e deejay, facendosi conoscere più estesamente.
Nel 2012 decide di fondare con due soci, Davide De Giglio e Claudio Antonioli, la Marcelo Burlon County of Milan, brand che porta il suo nome. Inizia quindi a utilizzare la sua visibilità sul web e soprattutto nel mondo del clubbing per far conoscere le t-shirts prodotte, pubblicando foto e video di ciò che indossa: inizialmente realizza solo t-shirt, felpe e poncho che si distinguono per le stampe vivaci e un po’ aggressive attorno al collo di serpenti, ali di uccello, lupi e altri animali selvatici, uniti a motivi grafici contemporanei, ispirati però a simboli legati a tradizioni della Patagonia.
Successivamente inizia a produrre custodie per smartphone e orologi che riprendono le stesse fantasie delle magliette e i prodotti del marchio cominciano a essere sempre più richiesti, soprattutto dai clienti giovani, anche grazie a prezzi (all’epoca) inferiori rispetto a quelli tradizionali dello streetwear. Attualmente produce una linea donna, una linea uomo e una linea bambino. Dopo aver debuttato a gennaio 2015 all’interno di Pitti Uomo 87 a Firenze, la linea uomo viene inserita ufficialmente nel calendario di Milano Moda Uomo.