Helmut Lang, stilista e scultore di origine austriaca, ha vestito e segnato la generazione degli anni Novanta con uno stile austero e un design concettuale, proponendo silhouette severe e linee essenziali, sempre accompagnate da un pizzico d’innovazione. Con i suoi vestiti slim dai colori neutrali o total black, giacche sofisticate, pantaloni dritti, immancabili jeans e l’uso di tessuti tecnici associati a trame preziose, è considerato tra i padri del minimalismo della moda. Le sue collezioni hanno dato vita una forte urban attitude che ha segnato il punto d’incontro tra passerella e streetwear.
Nato a Vienna nel 1956, Helmut Lang apre nella sua città natale il primo atelier di abiti su misura nel 1977, senza una vera e propria formazione di sartoria alle spalle. Nel 1986, a Parigi, il brand omonimo debutta nel prêt–à–porter femminile; l’anno successivo è la volta del menswear, per poi continuare con il lancio delle calzature, del jeanswear, degli accessori e delle cravatte. Nei look che Helmut Lang propone c’è da subito lo spirito del movimento artistico e culturale d’avanguardia a cui appartiene, il Wiener Moderne, che ancora oggi va di pari passo con il concetto del “less is more” che contraddistingue le collezioni del brand e unisce elementi maschili e femminili.
Il marchio è stato acquistato con una quota del 51% dal gruppo Prada nel 1999, per essere poi ceduto nel 2006 alla nipponica Link Theory Holdings, controllata dalla Fast Retailing di Tadashi Yanai. Nel 2005 Helmut Lang ha annunciato il suo ritiro dal mondo della moda e Michael e Nicole Colovos sono stati designati come nuovi direttori creativi del brand dal 2006 fino al 2014, per poi essere sostituiti da Isabella Burley e Alix Browne.